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L'Ascoli trova la vittoria del coraggio e del cuore. Con l'Entella finisce 1-0

ASCOLI - Entella: 1-0 (reti: Antonini (A) al 4'pt

ASCOLI – 1 Lanni, 2 Pecorini, 3 Antonini, 8 Carpani, 9 Perez, 13 Cinaglia, 14 Jankto, 19 Addae, 21 Cacia, 27 Almici, 28 Milanovic. A disposizione 22 Svedkaukas, 4 Pirrone, 6 Nava 7 Frediani, 10 Berrettoni, 18 Caturano, 23 Pelagatti , 24 De Grazia, 29 Petagna

VIRTUS ENTELLA: 22 Iacobucci, 3 Keita, 5 Ceccarelli, 6 Gerli, 7 Staiti, 8 Troiano, 9 Caputo, 14 Sestu, 17 Fazzi, 23 Sini, 24 Belli A disposizione 12 Borra, 2 Zigrossi, 4 Volpe, 11 Moreo, 13 Zanon, 15 Pellizzer, 21 Costa Ferreira, 26 Masucci

Arbitro : Abbattista di Molfetta

E’ un Ascoli che soffre, ma lancia il cuore oltre l’ostacolo e strappa i primi tre punti, all’esordio casalingo, in questo ritorno al futuro in una serie B che lo attendeva a braccia aperte. E’ la vittoria del coraggio e della volontà. E’ la vittoria della convinzione che supera ogni limite tecnico-tattico e che restituisce a Petrone ed ai suoi quell’autostima che era stata facilmente intaccata dopo la rovinosa caduta di Lanciano, laddove l’armata bianconera era letteralmente scomparsa, nella ripresa, piegata dal nervosismo che ogni cambio di passo e di categoria comportano. Come pedaggi obbligati da pagare.

Ed ecco che anche il destino ha voluto metterci mano per agevolare questo riscatto della Petrone’s band, spingendo il tecnico a rivoluzionare centrocampo e difesa ed innestando, nell’assetto a tre davanti a Lanni, l’ex championsleaguista Luca Antonini, inzuccata vincente inclusa dopo soli 4’ minuti. Il resto è tanta lotta e sudore, con una mediana nerboruta tra grinta, nervi e corsa, con l’abolizione del regista tipico e con un Addae quale monumentale diga pronta anche a pennellare i rilanci. E più avanti, a saltare tra una sportellata e l’altra, il duo misto Perez-Cacia in una fusione di fisico ed esperienza che incupisce non poco la fragile difesa dell’Entella.

Poi, come un film già visto nelle sale ascolane della passata stagione, dalla metà del secondo tempo, tre cambi di mantenimento e l’errore psicologico di tirare i remi in barca per mantenere lo status quo. Pur riservandosi una scorpacciata del neo entrato Petagna che si mangia il classico gol fatto davanti al portiere avversario e, poco prima, un tuffo di Almici a colpire troppo dritto e potente con brivido lungo la schiena della Virtus a pochi passi dalla linea.

Il resto è cronaca, con la casella vittorie del Picchio che viene compilata e sottoscritta dalla neonata creatura di Lovato-Marroccu, con la benedizione di Bellini e soci. Ma sabato si ricomincia, aprendo i cassetti delle statistiche ed archiviando subito vittoria ed emozioni per rifare il pieno di energie ed entusiasmo.

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