Il Frecciarossa passa, saluta e se ne va...
Oltre al danno, la beffa. O, ancora, piove sul bagnato. Proprio mentre i pendolari ascolani sbottano e scrivono alle istituzioni ed a Trenitalia per la difficoltà di raggiungere, via binario, il capoluogo regionale e per chiedere il ripristino di una corsa tagliata, arriva una notizia che per il Piceno ha tutto il sapore della presa in giro: dal prossimo 20 settembre, il Frecciarossa, ovvero l’avanguardistico treno ad alta velocità della famiglia Trenitalia, passerà anche per la stazione di San Benedetto, ma senza fermarsi. Pendolari e viaggiatori piceni potranno, dunque, soltanto agitare i fazzoletti e salutare il super-convoglio durante il suo passaggio-lampo nel Piceno, senza poter sperare di salire a bordo. Insomma, proprio nel momento in cui chi lavora ad Ancona si lamenta per lo squilibrio nei collegamenti su rotaia tra il capoluogo piceno e quello regionale, con un taglio di una corsa definita strategica per chi si sposta per lavoro, la bella notizia del passaggio del Frecciarossa anche nelle Marche del sud, in arrivo da Bari, ha il solo effetto di strozzare sul nascere la possibile soddisfazione per il nuovo servizio. Come detto, infatti, il nuovo collegamento col Frecciarossa tra Bari e Milano, dal prossimo 20 settembre attraverserà tutte le Marche, ma si fermerà soltanto ad Ancona. Proprio da Ancona, infatti, parte attualmente il servizio di collegamento veloce con il capoluogo lombardo, lasciando “isolati”, da questo punto di vista, Ascoli e il Piceno. Ed ora che con questo importante passaggio anche sui binari del sud, dai prossimi giorni, si potrebbe andare a risolvere anche quel problema della mancanza di adeguati collegamenti tra il Piceno e il nord della Regione, ecco che tutto è vanificato dalla mancanza di una fermata nel Piceno, alla stazione di San Benedetto. Del resto, andando a verificare il tragitto e le tappe del nuovo collegamento ad alta velocità tra Bari e Milano, si possono notare anche altre tappe intermedie, in particolare nelle principali località costiere, in tutte le regioni servite: in Puglia oltre a Bari c’è Foggia, mentre in Emilia Romagna, oltre a Bologna ci sono anche Reggio Emilia e Rimini e in Abruzzo c’è Pescara (essendo il capoluogo regionale L’Aquila). E nelle Marche? Ancona e basta. Con San Benedetto che viene ancora una volta snobbata e dimenticata proprio in una zona sia di alta residenzialità turistica nel periodo estivo, sia di collegamento per tutta l’area sud della regione. E pensare che, magari, proprio garantendo una tappa del Frecciarossa anche nel Piceno, si sarebbe potuto perlomeno creare una sorta di riequilibrio territoriale a fronte anche delle lagnanze dei pendolari rimasti “a piedi” per il taglio della corsa Ascoli-Ancona delle ore 14. Tanto che, alla fine, viene da chiedersi fino a che punto si sia rivelata realmente valorizzata la famosa elettrificazione della tratta Ascoli-Porto d’Ascoli. Agli utenti (pendolari inclusi), l’ardua sentenza.