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Bankitalia si porta via la tesoreria e Ascoli conta sempre meno

  • di Luca Marcolini
  • 17 set 2015
  • Tempo di lettura: 2 min

E ti pareva... Anche Bankitalia lascia un ricordino ma, di fatto, saluta Ascoli portandosi via, dal prossimo 5 ottobre, il servizio di tesoreria. Tanto per “inaugurare” il nuovo piano di razionalizzazione della Banca d’Italia che prevede riduzioni in tutte le regioni italiane e lasciando come eredità a tempo una unità di servizio territoriale. Si va, così, a rimpolpare il già cospicuo ridimensionamento di strutture pubbliche sotto le cento torri, tanto per cambiare. Un ridimensionamento, quello della Banca d'Italia, finalizzato a ridurre i costi (così come sta avvenendo in tutto il Paese anche per le Prefetture) che prevede la riduzione delle filiali italiane dell’istituzione bancaria dalle attuali 58 a 39 sedi, in un processo che si prolungherà fino al 2018. Ma, per ora, non si tratterà di una chiusura, bensì di un ridimensionamento e di una trasformazione di 19 tesorerie, tra cui appunto Ascoli, in unità che saranno al servizio di cittadini, pur non potendo gestire denaro. E questo, in ogni caso, pur considerando che tutto farà capo ad Ancona, servirà a mantenere intatti, in questa fase, i posti di lavoro, con gli attuali 18 addetti.

Bankitalia, dunque, prosegue in questa cura dimagrante proprio ripartendo da Ascoli, all’inizio del prossimo mese, ricordando che il percorso era già iniziato nel 2007, quando le tesorerie in Italia erano 97 e sono state gradualmente ridotte a 58. Il prossimo step, invece, prevede la riduzione a 39 sedi entro il 2018. Ma tra ottobre di quest’anno e gennaio 2016 verranno eliminate 19 tesorerie, riducendole ad unità di servizi. L’operatività a questa ulteriore fase del Piano arriva dal fresco decreto del ministero dell’Economia che sancisce le soppressioni. Nel dettaglio, saranno soppresse le tesorerie di Ascoli, Avellino, Caserta, Como, Grosseto, La Spezia, Latina, Messina, Novara, Pesaro, Ragusa, Reggio Emilia, Siena, Sondrio, Taranto, Trapani, Treviso, Varese e Viterbo. Al termine del piano di riorganizzazione della Banca d’Italia resteranno le 20 filiali dei capoluoghi

regionali; 6 filiali specializzate nel trattamento del contante e 13 filiali ad ampia operatività.

Ed inevitabilmente, un altro pezzo di credibilità del capoluogo piceno saluta e se ne va.

 
 
 
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