Caso dehor e piazza Arringo, M5s interpella Soprintendenza e Università
Dehors retrattili in piazza Arringo? Ora, dopo il sì al regolamento per gli arredi in centro, il Movimento 5 Stelle vuole chiarimenti e chiede un incontro alla Soprintendenza e alla Scuola di architettura e design di Unicam per ricostruire il percorso che ha portato alla definizione del documento finale. Con l’obiettivo puntato sull’ipotesi del dehor retrattile inserito nel dettato normativo ed il parere negativo espresso in tal senso proprio dagli esperti dell’Università. I pentastellati, dopo aver sollevato il caso in consiglio comunale, a questo punto chiedono di capire se anche la Soprintendenza abbia espresso un proprio parere sul regolamento nella sua versione definitiva e se, quindi, ci sia stato l’avallo sull’integrazione con l’ipotesi del dehor ipotizzato per piazza Arringo.
“Noi vogliamo capire – spiega il consigliere comunale di M5s, Giacomo Manni – che tipo di confronto ci sia stato con le due principali componenti che hanno contribuito alla definizione del regolamento, ovvero l’Università e la Soprintendenza. Quello che vogliamo capire, attraverso questo duplice confronto con i soggetti interessati, è come si sia arrivati all’inserimento di una tipologia di dehor appositamente studiata per piazza Arringo. Tipologia che, però, ha visto il parere negativo dell’Università perché non ritenuto in linea con quanto definito nel nuovo manuale di arredo urbano”.
“La nostra azione – spiega Manni –nasce anche dalle sollecitazioni che ci sono arrivate da diversi operatori commerciali che lamentano una discriminazione tra i commercianti di piazza Arringo e tutti gli altri. E noi ora intendiamo ascoltare gli estensori del manuale di arredo urbano per capire con precisione le motivazioni che hanno portato al parere negativo sull’ipotesi di dehor retrattile e, soprattutto, chiederemo alla Soprintendenza se sia stata messa a conoscenza, per un parere, del regolamento nella sua versione definitiva. Anche perché a nostro avviso, l’articolo che è stato inserito, il 6.4, rappresenta un elemento che penalizza l’intero regolamento”.
“Dalla Soprintendenza – conclude Manni - vorremmo sapere se ha espresso il proprio parere avallando la versione definitiva del regolamento oppure se non è stata chiamata dal Comune ad esprimersi in tal senso”.