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Scontrini e fatture fantasma, nel Piceno 1300 segnalazioni on line


L’evasore fiscale? Ora finisce online anche da queste parti. C’è, infatti, un esercito di ascolani che ha deciso di schierarsi contro i furbi, ovvero coloro che fanno del sommerso un sistema abituale, quotidiano, cronico, segnalandole su un sito il cui nome è tutto un programma: evasori.info. Con un dato complessivo di somme incassate e non dichiarate, nella provincia ascolana, segnalate on line per oltre 600 mila euro. L’esercito degli onesti si ribella, dunque, e inchioda gli evasori, settore per settore, direttamente con una segnalazione via telefonino, su twitter e facebook. Un fenomeno che trova spazio sull’ ormai popolare sito denominato evasori.info, laddove affiorano cifre e casi di evasione fiscale anche nel territorio piceno. Fino ad oggi, in provincia risultano 1.291 gli episodi di evasione segnalati, per un totale di 606.552 euro sommersi, di cui lo Stato potrebbe non mai venire a conoscenza. Ma gli utenti-clienti si accaniscono sempre più contro gli evasori locali e il numero di segnalazioni cresce giorno dopo giorno. Anzi, ora dopo ora, visto che il dato è costantemente aggiornato. La categoria cui viene associata la più consistente somma non documentata, ad Ascoli e provincia, facendo riferimento a tutto il periodo di attivazione del sito, è quella di avvocati, studi legali e altri studi, con 108.200 mila euro di sommerso (pari al 17,8% del totale), seguita dal commercio al di fuori dei negozi, quindi svolto in maniera ambulante, con 74.180 euro non dichiarati (12,2%). Seguono con 66.850 euro (11%) i rivenditori di auto e moto, poi altri 49.168 euro (8,1%) “nascosti” nell’ambito della categoria altri servizi per la persona (parrucchieri, estetisti, lavanderia, etc.) ed alberghi e hotel con segnalazioni per 47.768 euro sommersi (7,9%). Si scende, poi, ai 40.550 euro (6,7%) incassati in nero da contabili e commercialisti, ai 24.073 euro (4%), ai 20.980 euro (3,5%) per il commercio all’ingrosso, ai 20.120 euro (3,3%) per la costruzione di edifici, fino ai 20.051 euro per sevizi alle famiglie come datori di lavoro (colf, badanti) ed ai 12.800 (2,1%) euro per il settore confezioni abbigliamento e affini. Tutte le altre tipologie rimanenti, messe insieme, compongono un dato di somme non dichiarate pari a 121.833 euro (20,1%). Tra queste ultime tipologie si trovano anche servizi di assistenza sanitaria (assistenza domiciliare, psicologi ed altro), dentisti e medici, riparazione computer e accessori informatici. Nascondendosi dietro un messaggio col cellulare o attraverso i social network, dunque, anche gli ascolani trovano il coraggio di denunciare casi di evasione che si verificano tutti i giorni, a partire dai semplici scontrini delle attività commerciali per finire con le fatture dei professionisti. Fino a sfiorare la soglia, come detto, delle 1300 segnalazioni. Tra queste, il record di casi denunciati a evasori.info riguarda principalmente la categoria di rivendita di auto e motocicli, con 370 segnalazioni, mentre sono 251 le segnalazioni relative a ristoranti, 225 a bar, 147 per i servizi relativi alla persona, 40 al commercio ambulante, 34 ad altri servizi di assistenza sanitaria, 33 ad alberghi e hotel, 30 al commercio all’ingrosso, 26 ad alimentari, bevande e tabacchi, 26 a medici e dentisti, 23 a sport, intrattenimento e divertimento ed 89 a tutte le altre tipologie.

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