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Castelli: "Il Comune è stato attento alle esigenze del cinema. Il Piceno? Attendiamo il progett


Il sindaco Castelli interviene sulla questione aperta relativamente al futuro del cinema Piceno per sottolineare, invece, la posizione assunta dal Comune per quel che riguarda il mantenimento delle sale cinematografiche all’Odeon, a Campo Parignano.

“Intervengo – spiega Castelli - non tanto inserendomi su una questione rispetto alla quale non posso non riconoscere l’autonomia del vescovo su ciò che ritenga opportuno fare per una struttura dell’episcopio, ma per spiegare cosa ha fatto il Comune per l’attività cinematografica in città. Per quel che riguarda il Piceno, infatti, ho letto di un progetto culturale e ricreativo ed è evidente che resto in attesa di conoscere i termini di questo progetto confidando nella capacità del nostro vescovo. Voglio intervenire, visto che Paolo Ferretti di Publiodeon mi ci ha tirato per i capelli, per far conoscere quello che abbiamo fatto per il cinema di proprietà comunale, in una vicenda che non era semplice, per l’Odeon, con precontenzioso per lavori realizzati in passato e con il contratto che era scaduto da tempo”.

“E’ stata così forte – prosegue Castelli - la volontà di mantenere quella serie di sale cinematografiche a Campo Parignano, che alla fine abbiamo proposto un contratto che aderiva alle richieste della Publiodeon, con nove anni più nove di durata, per dare spazio alle esigenze dell’azienda, con 18 mila euro all’anno che noi chiederemo, ma da cui defalcheremo circa 3000 euro mensili per i lavori sostenuti in passato, più altri 10 mila euro circa che verranno scomputati attraverso un accordo che prevedeva che mettessero a disposizione sale dell’Odeon e del Piceno stesso per iniziative del Comune. Quindi Publiodeon ci darà sui 5 mila euro mensili, mentre il resto sarà frutto di scomputo dei lavori e di noleggio delle sale per. Noi, dunque, quando siamo stati sollecitati sulle nostre proprietà riguardo il valore dell’istituzione cinematografia, ci siamo mossi ponendo attenzione alle esigenze della cinematografia ad Ascoli. Rispetto alle altre questioni, il vescovo ha la sua autonomia e restiamo in attesa di conoscere il suo progetto”.

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