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Ad Ascoli parte la caccia ai contributi per chi è stato sfrattato


Scatta la caccia al contributo per tutti coloro che hanno subìto uno sfratto. Un sostegno economico che potrà ottenere chi, per problemi economici legati alla perdita di lavoro, diminuzione dello stipendio ed altre cause simili, non ha potuto pagare i canoni di locazione con regolarità e si è visto, per l’appunto, intimare lo sfratto. Il Comune di Ascoli ha predisposto l’avviso pubblico per invitare tutte le persone interessate ad ottenere gli appositi contributi regionali a presentare la richiesta entro il prossimo 18 dicembre. Con la speranza di riuscire ad accaparrarsi un sostegno economico che può variare da 1000 fino 6000 euro annui.

Si tratta di un bando finalizzato proprio a coloro che vengono definiti inquilini morosi incolpevoli, laddove per morosità incolpevole la “sopravvenuta impossibilità a pagare con regolarità i canoni di locazione a causa di perdita o di consistente riduzione della capacità reddituale del nucleo familiare, tale da incidere o aver inciso in maniera considerevole sul reddito complessivo del nucleo stesso e che si è determinata perché uno dei componenti del nucleo familiare ha avuto un evento quale: il licenziamento; la riduzione dell’orario di lavoro per accordi aziendali o sindacali; la cassa integrazione ordinaria e straordinaria che limiti notevolmente la capacità reddituale; le cessazioni di attività libero professionali o di imprese registrate, aperte da almeno 12 mesi, derivanti da cause di forza maggiore o da perdita di avviamento in misura consistente; il mancato rinnovo di contratti a termine o di lavoro atipico; malattia grave, infortunio o decesso”.

Per fronteggiare tali situazioni di disagio legate agli sfratti, la Regione Marche ha provveduto a ripartire il fondo a disposizione assegnando al Comune di Ascoli un finanziamento preventivo di circa 80.000 euro (per la precisione, 79.831,27 euro). Tra i requisiti necessari, occorre avere un reddito Isee non superiore a 35.000 euro o un reddito derivante da regolare attività lavorativa non superiore a 26.000 euro; essere destinatario di un atto di intimazione di sfratto per morosità, con citazione di convalida; essere titolare di un contratto di locazione di unità immobiliare ad uso abitativo regolarmente registrato con residenza da almeno un anno.

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