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Ospedali da tagliare. Ad Ascoli un consiglio comunale aperto



Dopo le recenti dichiarazioni del Presidente della giunta regionale Ceriscioli, i consiglieri comunali di maggioranza hanno chiesto la convocazione di un Consiglio aperto dedicato alla problematica dell’ospedale unico e, più in generale, sulle questioni della sanità nel Piceno.

"Com’è noto il consiglio comunale di Ascoli - si legge in una nota dell'Amministrazione comunale ascolana - si è sempre detto disponibile a trovare una soluzione riguardante la localizzazione di un nuovo ospedale tra Ascoli e San Benedetto. In questo senso il sindaco ha più volte rinnovato la propria disponibilità a cedere gratuitamente alla Regione un’ampia superficie localizzata a Campolungo per la realizzazione di un nuovo nosocomio. Le recenti esternalizzazioni di Ceriscioli, tuttavia, lasciano intravedere anche la possibilità che l’ospedale unico venga individuato in uno dei due plessi attualmente esistenti. Anche in quest’ultimo caso l’Amministrazione comunale si potrebbe rendere disponibile a tutte le iniziative eventualmente necessarie per gli ampliamenti dell’attuale stabilimento ospedaliero Mazzoni. La volontà dei gruppi di maggioranza del Comune di Ascoli è comunque quello di favorire il più ampio dibattito possibile scevro da campanilismi e orientato a coinvolgere le categorie e tutte le Amministrazioni comunali della Provincia così da addivenire ad una decisione ampiamente condivisa".

I consiglieri comunali che hanno proposto l’iniziativa hanno altresì richiesto la più ampia partecipazione al dibattito a partire dai vertici della Regione e dell’Asur Marche.

Sulla questione interviene anche il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Peppino Giorgini.

"Apprendiamo dai giornali, - afferma Giorgini - dopo anni che lo sosteniamo, che lo smantellamento sistematico e certosino del sistema sanitario attuato dal Partito democratico è ormai quasi giunto alla parola fine. L'obiettivo di questo grande, e tanto osannato, piano di riordino sanitario, è dunque incentrato nella soppressione dei molti ospedali e tutto ciò per avere un unico presidio sanitario per provincia (robabilmente coincidente con il presidio attualmente presente nel capoluogo di provincia. L’Innominato ospedale unico è sabbia negli occhi, e oppio per la mente. A Pesaro, dove la manovra sembra già essere in atto, sono decine i sindaci dello stesso Partito democratico che si stanno ribellando, giustamente, per bloccare questo ennesimo scempio che colpisce mortalmente il diritto alla salute e sfregia irreparabilmente la nostra Costituzione. La spesa per la sanità marchigiana, nel bilancio di previsione, è di circa 3 miliardi di euro; molti di questi soldi servono per coprire le spese di dirigenti, funzionari e amministrativi. Tagliate i dirigenti e funzionari anziché gli ospedali! Nel Piceno il presidio sanitario di San Benedetto rischia di essere soppresso. Si avete letto bene! Io penso questo! Come d’altronde è successo a Cagli, Fossombrone e Sassocorvaro! E tutto ciò per raggiungere il fine di questo scellerato progetto, che sembrerebbe vertere su di unico presidio sanitario per provincia. A questo punto c'è da chiedersi se il depotenziamento dell’ospedale di San Benedetto, che si è avuto negli ultimi anni e che sta accelerando in questi mesi, è uno dei tasselli di questo infausto progetto...".


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