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Carbon, una nuova ordinanza per rimuovere l'amianto


Ora, per l’amianto alla Carbon, arriva una nuova ordinanza del sindaco Castelli, dopo le sollecitazioni del Dipartimento prevenzione dell’Area vasta 5 dell’Asur, per intervenire entro 15 giorni e concludere la bonifica dell'area dalla sostanza nociva entro sei mesi. L’ordinanza è datata 27 gennaio, ovvero mercoledì della scorsa settimana. Di conseguenza, ora la Restart, neo proprietaria dell’area, avrà una decina di giorni ancora per avviare le operazioni anti-amianto.

Le motivazioni che hanno spinto il sindaco ad emettere questa ulteriore ordinanza sono legate “all’azione amministrativa posta in essere dall’Autorità competente in materia di vigilanza sanitaria che ha accertato un rischio di dispersione delle fibre di amianto nell’ambiente, eziologicamente ed essenzialmente riconducibile allo stato di conservazione, alla friabilità e all’estensione dei pannelli, per di più collocati in area aperta in adiacenza con aree pubbliche”.

E si legge ancora che “i rischi evidenziati negli apporti istruttori posti in essere dall’organo tecnico presentano i requisiti di imprevedibilità, eccezionalità nonché di urgenza, intesa come impellente necessità di provvedere al fine di non pregiudicare l’interesse pubblico, che può essere definitivamente danneggiato con il trascorrere del tempo, anche in relazione alla preoccupazione sanitaria contenuta nella nota dell’Asur”.

“Dalla documentazione fotografica – si legge nell’ordinanza - si apprezza uno stato precario delle strutture e delle coperture contenenti amianto con presenza di parti allo stato friabile e con rilascio di fibre di amianto” ed “oltre allo scadente stato di conservazione delle lastre, un ulteriore rischio di dispersione di fibre dell'amianto nell'ambiente deriva anche da quelle strutture il cui pessimo stato di conservazione le rende suscettibili di ulteriori crolli e cedimenti”.

Inoltre, “un ulteriore profilo di rischio per l'incolumità e la salute pubblica è connesso al dilavamento delle fibre di amianto, derivanti sia dalla cattiva tenuta all'acqua della copertura in eternit che dallo stato di degrado delle lastre, tale da comportare il verificarsi di infiltrazioni di acqua mista a fibre di amianto nelle aree di sedime dei fabbricati interessati dai cedimenti e crolli strutturali delle coperture”. Già nella conferenza dei servizi finalizzata all’approvazione del Piano operativo di bonifica – scrive il sindaco – “è stata affrontata la problematica inerente la presenza di materiali contenenti amianto nel sito e si è proceduto alla disamina e condivisione delle metodologie di intervento” e “al fine di contemperare l'urgenza dell'opera di messa in sicurezza con la necessità di concedere un termine congruo e tecnicamente proporzionato ai tempi dell'autorizzazione e della realizzazione dell'intervento, tenuto anche conto dell'entità della superficie da bonificare e dei tempi indicati nel Piano di bonifica, si ritiene congruo assegnare un termine massimo di 15 giorni per l’avvio delle operazioni di bonifica e di 180 giorni per l’esecuzione e conclusione dell’intervento”.

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