Il Ministero riconosce il Piceno come Area di crisi complessa
Ora il Piceno si ritrova, a distanza di decenni dalla Cassa del Mezzogiorno, nel bel mezzo dell'Area di crisi complessa. L'atteso riconoscimento ministeriale, che secondo le nostre fonti contattate lunedì scorso sarebbe dovuto arrivare entro 48 ore, non si è fatto attendere: oggi è arrivata la firma del ministro e con essa si apre per il Piceno lo spiraglio di poter contare, almeno sulla carta, su un percorso privilegiato per rilanciare la ripresa del territorio.
L'annuncio, dopo le parole del presidente di Confindustria Ascoli, Simone Mariani, che erano sembrate cariche di speranza e convinzione, è rimbalzato ovviamente anche attraverso i social, con il vice presidente della giunta regionale, Anna Casini, che ha "postato" il decreto ministeriale aggiungendo "Solo 8 mesi! Il Ministro Guidi ha firmato il decreto di riconoscimento di area di crisi industriale complessa. Sono felice per il mio Piceno, per le aree interne del Fermano e per l'Abruzzo. Sono orgogliosa di far parte di questa Giunta Regionale..:".
Sulla questione sono intervenuti attraverso un comunicato, anche il sindaco di Ascoli Castelli e il consigliere regionale di Forza Italia Celani, entrambi alla Bit di Milano per la promozione turistica del territorio: "Apprendiamo con soddisfazione - scrivono i due esponenti del centrodestra - che il Ministro Guidi ha siglato il decreto per il riconoscimento della crisi industriale complessa del Piceno e della Val Vibrata. Seguiremo da vicino l'iter di un procedimento che auspichiamo possa rilanciare un territorio duramente colpito dalla crisi. Dobbiamo tuttavia constatare con amarezza che il provvedimento del Governo Renzi non è sostenuto da alcuna risorsa economica. Neppure un euro nel quadro di un decreto che precisa testualmente di "non determinare alcun onere a carico del bilancio dello Stato".
Ora bisognerà capire, aldilà delle posizioni politiche, cosa riuscirà davvero a portare per l'intero territorio questo strumento che mette in gioco 18 progetti ed investimenti per 125 milioni di euro.
Un passaggio che proprio Simone Mariani di Confindustria aveva definito un "passaggio storico cui si arriva per la prima volta dopo la Cassa del Mezzogiorno”.
Un sì che, potrebbe dunque avere una valenza storica anche perché per la prima volta si può parlare di un territorio che ha fatto squadra a tutti i livelli: da Confindustria, promotrice del comitato preposto, alle organizzazioni sindacali, ma anche dalle istituzioni locali, con Comune di Ascoli e Provincia, alla Regione Marche che lo scorso 21 dicembre ha confezionato la delibera finale che ora giace sul tavolo ministeriale in attesa di giudizio. Per una volta, dunque, la “filiera economico-istituzionale per il Piceno” sembra aver
funzionato, riuscendo anche ad accelerare il più possibile i tempi (da record). Ora bisognerà tramutare questa firma ministeriale in qualcosa di davvero utile e concreto per il Piceno.