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In 151, benestanti inclusi, non pagano per le mense scolastiche. "Buco" da 100 mila euro


Sono 151 i nominativi, tra cui chi magari è realmente in difficoltà ma anche professionisti e persone apparentemente benestanti, che devono ancora pagare (in diversi casi addirittura dal 2008-2009) i corrispettivi per le mense scolastiche ascolane.

Somme non pagate che hanno provocato un buco di oltre 100 mila euro nelle casse comunali, tanto da far scattare, dopo diversi, inutili tentativi, le ingiunzioni fiscali per il recupero delle somme. Le cifre si attestano, in alcuni casi, intorno ad alcune centinaia di euro (dai 300 fino ai 900 euro), ma in diverse altre situazioni arrivano a cifre molto più alte, che spaziano dai 1000 fino a quasi 5000 euro da corrispondere al Comune. E queste cifre, che ora come detto sono state tradotte in ingiunzioni fiscali per il recupero delle stesse, risulterebbero addirittura spropositate se solo si calcolasse anche il fatto che l’Arengo, fino ad ora, ha già recuperato altri 200 mila euro circa.

Insomma, le tariffe delle mense sembrano rappresentare, ad Ascoli, uno dei pagamenti con il più alto tasso di “evasione” e questo pesa decisamente sulle casse dell’Arengo, considerando che gli assessori Gibellieri (al bilancio) e Brugni (all’istruzione) si ritrovano a dover tenere in piedi un servizio che costa circa 1,3 milioni all’anno all’ente. Per quanto riguarda, in particolare, il servizio di refezione scolastica relativo alle scuole d’infanzia e primaria a tempo pieno, a seguito dei primi solleciti alcuni utenti hanno provveduto a regolarizzare la propria situazione debitoria, (ad oggi, sono stati recuperati 200.000 euro circa). Altri, invece, non hanno provveduto a sanare la loro posizione.

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