"Vuoi trasgredire? Non farti". Giorgia Benusiglio giovedì prossimo ad Ascoli
“Vuoi trasgredire? Non farti!”. Un libro, un messaggio forte e una missione, quella di Giorgia Benusiglio, per parlare con i giovani, incontrarli, confrontarsi e raccontare la sua esperienza drammatica a contatto con il mondo della droga per un errore di gioventù. Una mezza pasticca e poi l’orlo del baratro fino ad un passo dalla morte. Ed ora, nel suo viaggio a tappe tra i giovani, ecco anche la sua presenza ad Ascoli, giovedì prossimo, 25 febbraio alle 18, a Palazzo dei Capitani, per raccontare la sua storia e, la mattina seguente, nell’aula magna dell’Isc Ceci-Cantalamessa per parlare con i ragazzi delle terze medie.
L’interessante e intelligente iniziativa è del consigliere comunale Alessandro Bono, che ha voluto fortemente la presenza in città di Giorgia Benusiglio per offrire anche ai giovani ascolani l’opportunità di ascoltare una storia che può essere di grande aiuto per schivare le insidie del mondo della droga. Prima che sia troppo tardi.
“Ho voluto realizzare questa mia idea – spiega Bono – che mi è venuta quest’estate, quando a fronte di alcuni casi di morte di giovanissimi per motivi legati alla droga, ho letto e apprezzato questo percorso di Giorgia Benusiglio e i suoi molteplici interventi sulle cronache dei principali quotidiani e sulle tv a livello nazionale. Un percorso che ha iniziato ben 15 anni fa e che, di fatto, è diventato il suo lavoro. Ho voluto scegliere, dunque, un tema forte, come quello della droga, per aprire una serie di confronti che ha l’obiettivo di far camminare la nostra città lungo percorsi positivi, proprio partendo dalle parole. E’ da qui che è nata l’idea di “Discorsi e percorsi”, una serie di incontri per sviluppare un cammino comune per far crescere Ascoli.
Giorgia Benusiglio è una ragazza di 32 anni che 15 anni fa per sbaglio ha assunto mezza pasticca di ecstasy rischiando di morire ed è stata salvata grazie al fegato di un’altra ragazza che, purtroppo, non ce l’ha fatta. Da qui, dal suo “ritorno alla vita”, è nato questo suo viaggio in ogni parte d’Italia per lanciare il suo messaggio ai tanti giovani che hanno partecipato agli incontri. Mi piaceva fortemente riuscire a portare la sua esperienza anche ad Ascoli”.
“Ho accolto molto volentieri – spiega Silvia Giorgi, dirigente scolastico dell’Isc Ceci-Cantalamessa – la proposta di Alessandro Bono di consentire ai ragazzi delle terze medie questo incontro con Giorgia Benusiglio nella nostra aula magna. Questo perché credo che sia importantissimo questo tipo di approccio al problema, con il racconto di un’esperienza diretta e, quindi, con un notevole impatto sui ragazzi di questa età. Credo che proprio la scuola media sia il riferimento giusto per cercare di fare prevenzione in questo senso, visto che è in questa fase che, purtroppo, molto spesso ci si avvicina alla droga. Ritengo possa essere un’esperienza altamente formativa e i docenti hanno colto l’occasione per proporre riflessioni più ampie sul tema della droga”.
“Da assessore e insegnante – aggiunge il vice sindaco del Comune di Ascoli, Donatella Ferretti – devo confermare che purtroppo oggi l’approccio con la droga è molto precoce. Si comincia dalla scuola media. Anche a nome del sindaco ringrazio Alessandro Bono perché iniziative come questa sono molto più efficaci per una sensibilizzazione dei ragazzi”.
Un ringraziamento che arriva anche dall’assessore comunale all’istruzione, Massimiliano Brugni, che sottolinea come “noi andiamo incontro ad iniziative come questa e teniamo tantissimo a dare informazioni ai ragazzi attraverso la peer education, ovvero in maniera diretta. Ed in tal senso, proprio di recente abbiamo anche voluto coinvolgere i genitori, a livello scolastico, attraverso un apposito protocollo per essere vicini alla scuola e ai loro figli. Invito tutti a partecipare perché questo è un messaggio che può essere molto utile anche alle famiglie”.
Poi è il dirigente del Sert (servizio per le tossicodipendenze dell’Asur Area vasta 5), Quercia a confermare che la situazione sull’uso di droghe da parte dei giovani, in città, è stabile con tendenza a peggiorare.
“Anche l’età – aggiunge Quercia – è molto più bassa e se prima il nostro servizio era più rivolto agli eroinomani, ora ci sono anche molti giovanissimi che usano sostanze di vario genere, seppure non a livello di dipendenza, ovvero con uso di droghe quotidiano, ma comunque consistente. Il problema è che ora chi usa sostanze che alterano le funzioni passa come un vincente. E’ questo l’aspetto che bisogna distruggere dal punto di vista della prevenzione. Non serve dire che la droga fa male, ma occorre far capire che non è un vincente chi fa uso di queste sostanze…”.
CHI E’ GIORGIA BENUSIGLIO
Giorgia Benusiglio,nata a Milano nell'82, una sera in discoteca all'età di 17 anni prese una mezza pasticca di ecstasy e finì all’ospedale Niguarda con un’epatite tossico-fulminante. Il suo cuore stava rallentando e si sarebbe fermato in poche ore se Alessandra, una ragazza di 19 anni, non avesse avuto un incidente mortale in auto a poche centinaia di chilometri da lei. C’era una donatrice e i medici tentarono il trapianto, il primo in Italia dopo una diagnosi di quel genere. Giorgia promise a se stessa e a suo padre Mario che se fosse sopravvissuta sarebbe andata di scuola in scuola a fare della sua esperienza una campagna antidroga. Giorgia si laureò poi in Scienze della formazione primaria e trasformò la sua esperienza in una lezione di vita, parlando a ragazzi di tutte le età dei rischi legati all’assunzione di droghe. Inizialmente con il padre e ora da sola, da più di 10 anni svolge un’attività di prevenzione raccontandosi nelle scuole affinché suo errore possa evitare quello di altri e per dare ai giovanissimi quella giusta informazione che lei non ha avuto. Fino ad oggi Giorgia è stata ospitata in moltissime trasmissioni televisive sulle reti nazionali ed ha tenuto incontri con più di centomila ragazzi in tutta Italia. Sue anche moltissime iniziative nelle discoteche e nelle carceri, in una instancabile opera di sensibilizzazione ai giovani. Giorgia è riuscita a trasformare una vicenda drammatica ed un errore adolescenziale in un impegno civile ed in una speranza per tutti i giovani.
Giorgia Benusiglio da più di 15 anni si dedica al suo progetto di prevenzione giovanile attraverso l'informazione nell'ambito delle droghe visitando scuole e piazze di tutta Italia. Nel 2010 ha scritto un libro "Vuoi trasgredire? Non farti!" (edizioni San Paolo) per far conoscere la sua storia a più persone possibili. Perché tutti sanno che la droga fa male, ma quanti sanno che anche solo con mezza pastiglia di ecstasy si può morire?