"Ascoli si unisca con Folignano e Maltignano". Proposta dell'Alveare
“Ascoli si unisca a Folignano e Maltignano… l’unione fa la forza”. Potrebbe essere questo il messaggio lanciato oggi dalla lista civica l’Alveare, già presente, in passato in consiglio comunale, in relazione alla proposta dell’unione dei tre Comuni alla luce delle nuove normative.
“Si tratta di un’idea – spiegano gli esponenti dell’Alveare, tra cui l’ex candidato sindaco Marco Regnicoli e l’ex consigliere comunale Lara Caponi – in linea con l’attuale contesto normativo e in particolare con la legge Delrio che, abolendo di fatto le Province e il suo ruolo surrogante fa diventare il processo di aggregazione fra comuni ineludibile proprio per l’esercizio aggregato di quelle funzioni che prima erano delle province. La fusione comporta la costituzione di un unico ente nel quale vengono aggregate tutte le risorse cosi da ottimizzare l’esistente”.
“A tal proposito, - prosegue l’Alveare - è stata approvata dal consiglio regionale la proposta di legge che, andando a modificare la vecchia normativa sul riordino territoriale dei comuni, semplifica di molto l’iter per procedere alla fusione dei comuni in quanto non prevede più il raggiungimento di un quorum ai fini della validità della consultazione. In un periodo di forti problemi, per i comuni, a rientrare nel patto di stabilità e a chiudere bilanci sempre più indebitati, diversi sono i vantaggi che si avrebbero. In primis, il raddoppio della percentuale dei trasferimenti. Infatti, il contributo per i comuni istituiti da fusione aumenta dal 20 al 40 per cento dei trasferimenti erariali (attribuiti per l’anno 2010) e per un massimo di 2 milioni di euro. Nel nostro caso, il comune Ascoli –Folignano – Maltignano avrebbe a disposizione 2 milioni per 10 anni, ovvero 20 milioni di euro. Poi, lo sblocco del turn over al 100% dal 2016: i comuni istituiti da fusione possono procedere ad assunzioni di personale a tempo indeterminato nel limite del 100 per cento della spesa relativa al personale di ruolo cessato nell’anno precedente. Inoltre, la non applicazione dei limiti derivanti dal mancato rispetto del Patto di stabilità e, infine, il fatto che il nuovo Comune può utilizzare margini di indebitamento consentiti anche ad uno solo dei comuni originari, anche nel caso in cui dall’unificazione dei bilanci non risultino possibili ulteriori spazi di indebitamento”.
“Dal punto di vista del valore politico, – concludono gli esponenti dell’Alveare - con la fusione dei Comuni di Ascoli –Maltignano- Folignano , comuni con affinità territoriali ed amministrative, Ascoli tornerebbe ad essere un Comune sopra i 62.000 abitanti. Con un peso politico sicuramente maggiore a livello regionale, diventerebbe interlocutore diretto della Regione con un peso sicuramente più importante, in caso contrario, visto che in città si perdono mediamente all’anno circa 300 residenti, è destinata a rimanere una piccola cenerentola regionale, tenuto conto che su questa strada si stanno già muovendo i comuni della Riviera delle Palme e nelle Marche nord già da tempo si sta percorrendo questa strada della fusione dei comuni. Non possiamo rischiare di restare indietro rispetto agli altri. L’istituzione unica comporta un miglioramento dell’efficienza e dell’efficacia dei servizi, minori costi di gestione delle attività dei singoli Comuni abbattendo i costi della politica e da eccesso di frammentazione, con vantaggi nella promozione del turismo e del trasporto pubblico pur rispettando e garantendo il mantenimento delle singole peculiarità di ciascun Comune”.