Rinaldi di Italia Nostra: "Illuminazione a led non adeguata al nostro centro storico"
Il presidente della sezione ascolana di Italia Nostra, Gaetano Rinaldi, scrive al sindaco Castelli in merito alla nuova illuminazione cittadina che continua a far discutere e a scaturire polemiche.
"Continuano le lamentele per l’ impianto di illuminazione a led realizzato ad Ascoli - scrive Gaetano Rinaldi -. E’ stato fatto presente a più riprese che il nuovo sistema è stato scelto per ridurre il consumo di energia elettrica, opzione cui da sempre è favorevole la nostra Associazione. Pure, a nostro parere, vanno fatte delle osservazioni. Queste riguardano, in primo luogo, l’aspetto estetico della soluzione adottata. Da questo punto di vista non sembra, infatti, che la nuova forma di illuminazione, specie nel centro storico, appaia particolarmente adeguata ai pregiati valori che lo nobilitano. Proprio per evitare questo deprecabile fenomeno, prima di effettuare l’intervento, si sarebbe dovuto elaborare un piano, facendo ricorso alle competenze di validi esperti, magari rifacendosi alle esperienze fatte in altri contesti urbani pregiati, come per esempio Venezia, e ciò sia per meglio individuare le tipologie di fari da utilizzare, sia per scegliere la qualità di luce più confacente, mettendo a confronto quella di tipo freddo, che è stata preferita, e quella di tipo caldo. Ma l’aspetto su cui appaiono giustificate maggiori riserve riguarda le modalità di utilizzazione dei vecchi lampioni, che richiedevano la conservazione delle lampade ovali avvitate nelle preesistenti portalampade conservando altresì la precedente fascinosa integrità assicurata dalla presenza degli indispensabili vetri, che ne completavano l’armonica struttura. I vetri, invece, sono stati eliminati e al posto delle lampade ovali sono stati sistemati, nella parte alta dei lampioni, dei fari piatti che diffondono la luce direttamente verso terra, arrecando, oltre tutto, un disturbo insostenibile a chi per avventura vi rivolga lo sguardo, e non in maniera soffusa, tutto intorno alle lampade, come avveniva prima. I lampioni, privi di vetri, appaiono come dei “merli spennacchiati” e quindi hanno completamente perduto il fascino che li distingueva, fascino che naturalmente si trasmetteva su tutte le rue e i luoghi prestigiosi della città".