top of page

Ascoli-Salernitana, un'intera città alla "ricerca della felicità"


Quando ottomila persone si riversano allo stadio per stringersi attorno ad un vessillo con l’unico obiettivo di ritagliarsi un momento di felicità vera, senza condizioni, senza compromessi, senza spaccature o contrapposizioni, non si può di certo negare l’importanza di questo pallone che, sotto le cento torri, riesce ad unire un’intera città più di ogni altra cosa. E non occorre tirare in ballo altri temi magari più impegnati e seri per cercare di sminuire quest’ebbrezza collettiva da stadio. Ad Ascoli, cinquantamila anime tra storia e crisi post industriale, la partita che conta, quella che ti può dare emozioni uniche e inimitabili, ha un valore sociale aggregante che va oltre ogni cosa. Nelle rue, nelle piazze, nei bar si respira già da giorni prima quell’atmosfera di grande compattezza verso l’obiettivo della vittoria che poi trova la sublimazione sugli spalti. La vecchietta che fa la spesa ti ferma per strada e, quasi di soprassalto si gira e ti chiede: “Ma con chi gioca l’Ascoli?”. No, qui ad Ascoli Piceno non è come a Londra, dove per attaccare bottone si parla del tempo che farà… Qui, dovunque ci si incontri, il tema obbligato è l’Ascoli del pallone…

E quella che il Picchio di patron Bellini affronterà domani, contro una preoccupante Salernitana targata Lotito, è una sfida che, per noi ascolani, è già cominciata subito dopo il fischio finale della galvanizzante trasferta umbra contro la Ternana. Uffici, fabbriche, bar, negozi: dovunque, giorno dopo giorno, si è tirata avanti la carretta calendario alla mano, aspettando le 15 di sabato. Aspettando una partita che va oltre il risultato per quella sorta di orgasmo collettivo che riesce a creare. Sì, è uno sport. Anzi, come dice qualcuno, è solo un gioco. Ma perché privarsi dell’unica “dipendenza” che non produce danni, anzi regala brividi a fior di pelle? Perché non lasciarsi travolgere dall’unica passione che riesce a mettere gli ascolani tutti dalla stessa parte della barricata, a compattarli verso lo stesso obiettivo, come nient’altro al mondo?

In fondo, conquistare una salvezza sul campo, per tanta gente che magari fatica anche ad arrivare a fine mese o che ogni giorno si trova davanti un muro di problemi, significa anche conquistarsi, finalmente, un piccolo pezzo di felicità. Per gran parte di questa città, il patrimonio calcistico bianconero rappresenta “la ricerca della felicità”.

HAI UN'ATTIVITA' E VUOI
PROMUOVERLA RAGGIUNGENDO OGNI GIORNO
OLTRE 5000 PERSONE?
 
CONTATTACI ALL'INDIRIZZO
info@gazzettadiascoli.it
IL TUO LOGO (CON LINK)
VERRA' PUBBLICATO IN QUESTO SPAZIO E ABBINATO A TUTTE LE NOTIZIE PUBBLICATE SUL SITO E DIFFUSE SUI SOCIAL TUTTI I GIORNI DALLA "GAZZETTA DI ASCOLI" 
 
bottom of page