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Torna in libertà l'ingegnere accusato di tentata corruzione


E' stato rimesso in libertà l'ingegnere ascolano arrestato alla fine di aprile con l'accusa di tentata corruzione nei confronti di un pubblico ufficiale. Il Gip del tribunale di Foggia ha accolto l'istanza di modifica della misura cautelare avanzata nei giorni scorsi dal difensore del professionista ascolano e ha revocato gli arresti domiciliari anche se l'indagato dovrà presentarsi periodicamente al comando dei carabinieri di Ascoli. L'ingegnare era stato arrestato dalle Fiamme Gialle di Foggia perchè, secondo l'accusa, in qualità di consulente di parte nominato dal tribunale in un processo per la morte di un operaio sul luogo di lavoro, avrebbe chiesto diecimila euro ad uno dei consulenti dei sei indagati per “aggiustare” la perizia. Il consulente dell'imprenditore, però, tramite il suo avvocato, si rivolse alla Guardia di Finanza che provvide a segnare le banconote che poi vennero trovate nell'auto dell'ingegnere ascolano che fu arrestato. Subito dopo l'interrogatorio di garanzia, gli vennero concessi gli arresti domiciliari che ora sono stati revocati.


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