Maxi-multa europea, il sindaco oggi a Roma per protestare. Ameli (Pd): "I nodi arrivano al pett
Incontro a Roma per il sindaco Castelli, insieme ai colleghi di altre città, questo pomeriggio per la Conferenza unificata alla Presidenza del consiglio dei ministri, per risolvere la questione della maxi-multa europea chiedendo la sospensione del provvedimento di rimborso dei soldi già anticipati dello Stato per sanare la vicenda. Soldi che, per il Comune di Ascoli e la Regione Marche, sono stati quantificati in circa 800 mila euro. La conferenza unificata è stata chiamata ad affrontare la questione dopo la forte protesta dell’Anci e dei comuni a seguito della nota dell’aprile scorso con la quale il Ministero aveva richiesto a tutte le Regioni e tutti i comuni di trovare un’intesa tra di loro per rifondere allo Stato quanto già corrisposto.
“Questo atteggiamento sorprendente e paradossale del Ministero – commenta Castelli - che richiede rimborsi a prescindere dall’istruttoria e dalle analisi delle responsabilità, ha scatenato la protesta. Fassino circa una settimana fa ha chiesto la sospensione del provvedimento sostenendo che il provvedimento andasse sospeso anche perché è mancata una pur minima valutazione di merito su una sentenza che ha colpito lo Stato italiano e per la quale ora non si può ribaltare il problema su Comuni e Regioni. Il Comune di Ascoli ha assunto il ruolo di capofila tra gli enti che hanno adottato atti concreti per chiedere a livello giurisdizionale la sospensione del provvedimento illegittimo. La scorsa settimana, prima abbiamo risposto alla lettera del Ministero dicendo che la richiesta era infondata, poi abbiamo inoltrato il ricorso al Tar del Lazio. Ora si affronta il tema dal punto di vista politico per valutare la possibilità che il Ministero sospenda questa sua dissennata scelta che dimostra come i Comuni siano trattati come ‘sguatteri’ istituzionali”.
Intanto, sulla questione, interviene il capogruppo comunale del Pd, Francesco Ameli.
“Settecentotettantasei mila euro: questi i soldi – afferma l’esponente del Partito democratico - che il Comune di Ascoli deve dare per la mancata bonifica sulla Carbon. Con calma, ma inesorabilmente, i nodi arrivano al pettine. Soldi che lo stato ha già dovuto pagare, e che ora chiede al nostro Comune. Soldi che in bilancio non sono stati inseriti, e che andranno a certificare il fallimento della gestione economica del nostro Comune. Con la scusa del ricorso al Tar proveranno a sviare il problema, ma il dato è inequivocabile. Un ricorso il cui probabile esito negativo dispiegherà i suoi effetti nella prossima consiliatura”.
Comune. Con la scusa del ricorso al Tar proveranno a sviare il problema, ma il dato è inequivocabile. Un ricorso il cui probabile esito negativo dispiegherà i suoi effetti nella prossima consiliatura”.