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Due ricorsi al Tar contro il Piano regolatore di Ascoli


Due ricorsi al Tar, presentati da alcuni privati e da un’impresa di costruzioni, mettono a repentaglio l’immediata attuazione del nuovo Piano regolatore generale ascolano. Un Piano atteso e consacrato dall’approvazione in consiglio comunale - a distanza di 44 anni dal precedente - che ora rischia l’annullamento e, quindi, il punto e a capo che dovrebbe poi riportare, con tutto l’iter necessario, lo strumento urbanistico un’altra volta in Consiglio. Il rischio, in realtà, è legato proprio a questi due ricorsi al tribunale regionale amministrativo che sono stati presentati, con esplicita richiesta di annullamento del Piano regolatore, da alcuni privati proprietari di aree e da un’impresa, con relativa istanza di risarcimento dei danni subiti. Ricorsi pendenti che ora, con il pronunciamento del Tar, potrebbero come detto provocare lo stop all’attuale Piano dopo un lungo e complesso iter. In particolare, nel primo ricorso presentato da alcuni proprietari di aree, si chiede di annullare tutte le delibere in relazione al nuovo strumento urbanistico approvate del consiglio comunale oltre all’atto di ratifica della Provincia. Ovvero, quegli atti che hanno consentito lo sblocco del Piano dal punto di vista formale. Ancora più dettagliata, inoltre, la richiesta di annullamento presentata da un’impresa di costruzioni in relazione ad un’area nella zona di San Salvatore. In questo caso, si chiede di azzerare le delibere recenti del consiglio comunale di adozione del Prg sia in prima istanza che in via definitiva, così come quella del 2006 per l’approvazione del Piano. Ma si chiede, in più, anche di cancellare la delibera della giunta comunale approvata nel 2013 e relativa alla variante in adeguamento al Piano paesaggistico regionale e quella successiva di presa d’atto dell’analisi della sostenibilità ambientale. Gli atti amministrativi in questione sono stati impugnati relativamente alle disposizioni riguardanti la proprietà della società ricorrente, come detto, nella zona di San Salvatore. Per entrambi i ricorsi, ovviamente, alla luce anche della relazione del settore Urbanistica del Comune, l’Arengo ha deciso di costituirsi in giudizio davanti al Tar Marche.

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