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Consorzio oliva Dop, nuovo direttivo e una sfida da 40 milioni per il Piceno


Si apre un nuovo corso per il Consorzio per la tutela dell’oliva ascolana del Piceno Dop. A Palazzo Arengo, alla presenza del sindaco Castelli, è stato presentato ufficialmente il nuovo consiglio direttivo che vede quale nuovo presidente Primo Valenti, vice presidente Isabella Mandozzi e consiglieri Luigi Tempera, Ugo Marcelli, Augusto Migliori e Laura Pisciella.

“Accogliamo positivamente – ha affermato il sindaco, affiancato dall’assessore al commercio Filiaggi – la nomina di questo nuovo consiglio direttivo del Consorzio. Consorzio che riteniamo possa avere un ruolo determinante per l’economia di tutto il territorio. Per noi è una priorità assoluta e l’Amministrazione comunale è pronta a mettere a disposizione spazi ed eventuali risorse umane perché ora sarà fondamentale la progettualità. E’ importante che ci sia un supporto per queste persone che sono del settore e che volontariamente si mettono a disposizione per valorizzare l’oliva ascolana del Piceno Dop. Del resto, anche dagli studi nazionali della Coldiretti la nostra oliva viene riconosciuta, come percezione del prodotto, al secondo posto solo dietro il parmigiano. Tra l’altro, in concreto, ho anche già preso contatti con Castiglione del Ministero dell’agricoltura e si è dichiarato disponibilissimo a mettersi attorno ad un tavolo per il discorso dell’oliva all’ascolana Dop”.

“Sono onorato – ha esordito il neo presidente, Primo Valenti – di poter ricoprire questo ruolo importante. Innanzitutto devo ringraziare il Comune di Ascoli che ci è vicino e si è dichiarato pronto ad aiutarci. E’ doveroso ringraziare anche Luigi Tempera che ha traghettato il Consorzio in questa fase delicata e il professor Leonardo Seghetti che è stato colui che mi ha fatto innamorare del progetto ed ha lavorato con entusiasmo e per pura passione a fianco a noi di Ascoliva Festival proprio per spingerci ad entrare tutti nel mondo dell’oliva Dop. Ed ora, finalmente, abbiamo completato questo percorso. Comunque, rimarrà con noi perché lo vogliamo come responsabile dell’area scientifica, dall’alto delle sue indiscutibili competenze”.

“Il marchio dell’oliva ascolana – ha proseguito Valenti – è secondo, come ha detto al sindaco, solo al parmigiano nella percezione della gente. E noi ora abbiamo il compito di proteggere e valorizzare la nostra oliva che coinvolge, territorialmente, ben 89 comuni, 3 province e 2 regioni. E la Dop è importante perché significa che tutto parte da qui: dalle piantagioni di olivi alla scelta delle carni e a tutto il processo di lavorazione. La produzione della Dop è finalizzata proprio a favorire le imprese locali. Adesso dobbiamo riuscire a far capire alle persone di cosa stiamo parlando e come si possa favorire lo sviluppo economico locale. Basti pensare che 500 ettari di olivi significano circa 40 milioni di euro di fatturato per il nostro territorio. E’ un qualcosa che noi dobbiamo ai nostri figli. Ed è fondamentale che la sede di questo Consorzio rimanga ad Ascoli”.

“Quando dieci anni fa iniziammo il percorso per la Dop – ha sottolineato la vice presidente del Consorzio, Isabella Mandozzi – qualcuno scrisse ‘Dop uguale flop’. Noi abbiamo lavorato per dieci anni proprio per dare valore a questo territorio e siamo andati avanti da soli. Ed oggi se abbiamo l’ascolana del Piceno Dop, c’è un marchio e c’è un valore acquisito, è anche per tutto quello che abbiamo fatto. Primo Valenti, con la stessa manifestazione Ascoliva, ha capito l’importanza della Dop e il valore che può avere per questo territorio.

“Un ringraziamento doveroso – ha aggiunto Luigi Tempera – va anche Nazzareno Migliori che ha messo su tutto questo discorso sull’oliva Dop. Per quanto mi riguarda, ho svolto le funzioni di presidente per un mese, in questa delicata fase di passaggio ed è stata dura, ma sono soddisfatto”.

Ugo Marcelli è entrato, invece, in alcuni aspetti tecnici per ribadire quante e quali siano le potenzialità del prodotto oliva ascolana Dop, sottolineando la necessità anche di apportare modifiche al disciplinare e comunque la necessaria costanza per stare dietro ad un discorso complesso come quello dell’oliva tenera ascolana che richiede un percorso di circa 6-7 anni.

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