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Omicidio Melania, condanna definitiva per Parolisi a venti anni di carcere


Salvatore Parolisi è stato condannato in via definitiva a venti anni di carcere per l'omicidio della moglie Melania Rea. Lo hanno stabilito i giudici della Cassazione che questo pomeriggio ha rigettato il ricorso del caporalmaggiore presentato dai suoi difensori contro la sentenza di ricalcolo della pena emessa dai giudici della corte d'assise d'appello di Perugia chiedendo la concessione delle attenuanti generiche per il loro assistito. A distanza di oltre cinque anni da quel tragico 18 aprile del 2011 quando Melania venne uccisa con trentadue coltellate nel Bosco delle Casermette di Ripe di Civitella, cala definitivamente il sipario sul procedimento penale. Ma gli avvocati Valter Biscotti e Nicodemo Gentile non si danno per vinti e annunciano un nuovo ricorso alla corte europea dei diritti dell'uomo a Strasburgo per verificare se il loro assistito, ritenuto dalla giustizia italiana l'unico responsabile dell'omicidio della moglie, abbia avuto un giusto processo. Amaro il commento del fratello di Melania, Michele Rea: “E' una giustizia a metà – ha dichiarato commentando la sentenza – poiché la vita di un a persona non può valere solo venti anni. I familiari delle vittime non possono godere di nessuno sconto”. Duro anche il commento dell'avvocato Mauro Gionni, difensore della famiglia Rea. “Finalmente si scrive la parola fine su questo processo – ha dichiarato il penalista ascolano - Nessun attenuante generica e quindi nessun ulteriore sconto di pena è stato riconosciuto a Salvatore Parolisi al quale la Cassazione aveva già stabilito di non attribuirgli l'aggravante della crudeltà. Per la giustizia italiana, però, Salvatore Parolisi è l'unico responsabile dell'omicidio della moglie”.

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