Hp Composites cresce: per l'azienda a Campolungo altre 100 assunzioni entro il 2019
Hp Composites, realtà industriale nata ad Ascoli nel 2011, non sente la crisi e ora rilancia programmando un centinaio di assunzioni (per passare dagli attuali 260 a circa 350 dipendenti) entro il 2019, con un’ipotesi di fatturato di 30-35 milioni.
Sembra incredibile come malgrado la crisi incomba inesorabilmente su tutto e tutti ci sia una realtà
operante in un mercato, sicuramente di nicchia come quello dei materiali compositi avanzati, rinforzati in fibra di carbonio, che in barba a tutte le tendenze decida di investire ulteriormente ad Ascoli per proseguire la sua crescita e consolidare la propria realtà industriale.
Poco più di un anno fa la stessa azienda illustrava il suo cammino ambizioso, un percorso costellato
già da un’inversione di tendenza rilevante iniziata appena due anni fa con il cambio del management aziendale e proseguito, poi, con una crescita costante e solida avvalorata da una sempre maggiore presenza sul mercato in cui opera.
Solo lo scorso anno il 73% delle risorse formate da Ecodime ha trovato un impiego in altre realtà italiane operanti nello stesso settore dei materiali compositi compresa la Formula 1. Il fatturato dell’eccellenza ascolana è passato da 8,1 milioni del 2013 a 14,7 milioni nel 2014, registrando un
nuovo record nel 2015 con 18,2 milioni. E quasi 300 sono i fornitori marchigiani che danno supporto alla HP, di cui 257 soltanto nella provincia di Ascoli Piceno, per un giro di affari di quasi 2,5 milioni nel 2015.
“Sul territorio ascolano - afferma il direttore generale, l’ingegner Levato - sono presenti tantissime eccellenze e maestranze che non solo ci supportano in maniera impeccabile, ma ci consentono di migliorare ulteriormente l’efficienza e la reattività vista anche la natura del mercato in cui operiamo. E allora perché non valorizzare la fornitura a chilometro Zero?”
Più di milione e mezzo di investimenti sono stati eseguiti nel corso degli ultimi 6 mesi, raddoppiando così la capacità produttiva con l’intenzione specifica di distinguere in due unità differenti le attività proprie della prototipia e del Motorsport dalle lavorazioni lavorazione tipiche del mercato automobilistico di serie con tutte le opportune certificazioni che ne attestano l’affidabilità. Differenti sono anche le tecnologie che si utilizzano per far fronte alle molteplici necessità del mercato, dall’impiego dell’autoclave per la polimerizzazione (4 autoclavi presenti) alla tecnologia di iniezione RTM (Resin Transfer Moulding) allo stampaggio da pressa per arrivare all’ultima impiegata e interamente realizzata nei laboratori di Ricerca e Sviluppo dell’azienda ovvero l’Air Press moulding, una tecnologia che permette di realizzare parti di carrozzeria con numeri elevati pur mantenendo i costi competitivi lasciando invariate le prestazioni del manufatto finale.
Proprio su questa filosofia si basa la strategia di medio-lungo periodo dell’azienda, l’industrializzazione della lavorazione dei materiali compositi per promuoverne l’impiego in modo
molto più massivo, sulla falsa riga di quanto BMW con la produzione della i3 ha già realizzato.
Già coinvolta da grandi case automobilistiche come il Gruppo PSA (Peugeot-Citroen) su prototipi
stradali finalizzati alla produzione di serie, il prossimo obiettivo di Hp potrebbe essere quello di un ulteriore consolidamento ed espansione per completare la fase di crescita con una popolazione lavorativa di 300-350 dipendenti ed un fatturato finale di 30-35 milioni. Ovviamente per far sì che questo accada ci sarà bisogno di spazi ed investimenti ulteriori che la proprietà si mostra pronta ad avviare.