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Centro per i poveri, Arengo e Fondazione cercano un edificio


Arengo e Fondazione Carisap si confrontano alla ricerca di un immobile per realizzare un Centro per i poveri e le persone in difficoltà. L’obiettivo delle riunioni attualmente in corso tra il Comune, la stessa Fondazione e le associazioni impegnate nelle problematiche del disagio sociale ed economico ad Ascoli, è proprio quello di dar vita ad una struttura di aiuto a tutti coloro che non hanno reddito né alloggio, come conferma una recente delibera di giunta sulla questione San Pietro in castello nella quale si esclude proprio l’utilizzo dell’ex caserma dei vigili urbani quale sede per istituire questo centro di solidarietà. Un Centro per il quale, sempre secondo l’Arengo, dovrebbero essere messe a disposizione risorse proprio dall’organismo presieduto da Vincenzo Marini Marini. In pratica, l’Arengo sarebbe intenzionato a proseguire, in partnership con la fondazione, il discorso avviato con delibera del maggio 2014 per andare ad istituire “un centro di solidarietà per persone disagiate al fine di approntare strumenti ed iniziative per la crescita della cultura della solidarietà, la promozione di nuove iniziative di volontariato nonché l’integrazione e rafforzamento di quelle esistenti prevedendo una mensa, una foresteria, servizi igienici (w.c. e docce) ed un servizio di accoglienza notturna”. Come detto, l’intenzione iniziale era quella di utilizzare le palazzine presenti nel complesso di San Pietro in castello, ma ora alla luce della necessità di abbattere alcune delle palazzine in questione perché fatiscenti e dell’esigenza di andare a realizzare un parcheggio a raso di circa 80 posti, per residenti ed a pagamento, con annesso progetto di realizzazione di una struttura ricettiva a basso costo, si cerca un’altra soluzione. Un altro immobile che possa adattarsi per caratteristiche alle finalità del progetto di impatto sociale non trascurabile per la città. Un progetto che, come specificato dall’Arengo, prevede anche la realizzazione di una mensa per i poveri, a supporto di quella frequentatissima dell’associazione Zarepta, una foresteria e servizi igienici, docce incluse, con l’aggiunta anche di un servizio dormitorio per chi magari – e purtroppo i casi non mancano – si ritrova di punto in bianco senza un tetto sotto il quale passare la notte. Per la precisione, nell’idea iniziale, dopo un’adeguata sistemazione, avrebbero dovuto essere tre le palazzine che attualmente si trovano nell’area di San Pietro in castello - per una superficie complessiva di 873 metri quadrati (333 metri quadrati la prima palazzina, 252 la seconda e 288 la terza) – ad essere destinate al Centro per i poveri. E si ipotizzava un possibile intervento di restauro e risanamento conservativo con funzioni residenziale, commerciale, terziario e per pubblici servizi. Una scelta dettata, ovviamente, dalla crescente emergenza sociale che sta attanagliando la città a causa della perdita di numerosi posti di lavoro e la crescente fascia delle famiglie in situazioni di povertà o comunque di forte disagio economico e sociale. Insomma, a fronte di aziende che chiudono, sembra rendersi necessaria l’apertura di questo Centro per l’accoglienza delle persone in gravi difficoltà economiche e sociali.

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