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Sisma, la mappa degli esperti: ecco le aree con le abitazioni più vulnerabili ad Ascoli


Ad ogni scossa, un brivido lungo la schiena e poi tutti a navigare su internet per cercare conforto nei dati dell’Istituto nazionale di geofisica, oppure a telefonare o chattare con gli amici per consolarsi a vicenda. E da qui la ricerca disperata di dichiarazioni dei sismologi che possano attenuare quella psicosi da terremoto che ha ormai rivoltato come un calzino la vita quotidiana di tutte le famiglie ascolane. Ma, di fronte alle tesi più disparate degli esperti da prendere a piccole dosi per cercare di stare un po’ meglio (spesso ottenendo l’effetto contrario), c’è uno strumento a portata di mano che, nero su bianco, inchioda la realtà ascolana sulle cifre, nude e crude: il Piano di protezione civile approvato due anni fa dal consiglio comunale. E’ da lì che affiorano cifre e previsioni calate su Ascoli e dintorni riguardo le ipotesi di possibili terremoti. E’ da lì che emerge come, a fronte di un sisma di ottavo grado della scala Mercalli (equiparabile ad un 6.5 della scala Richter), sarebbero 9530 le persone coinvolte, nel capoluogo, per danni o lesioni più o meno gravi alle proprie abitazioni. Quindi circa il 25% della popolazione cittadina potrebbe avere bisogno di strutture di ricovero e quindi essere sfollate in campi, tendopoli o altro. Un dato che si innalza fino a 17.000 abitanti colpiti dagli effetti del sisma considerando anche le frazioni. E proprio le frazioni, insieme ad una parte del centro storico, inglobano la parte più vulnerabile dei fabbricati, quella a maggior rischio di danni e crolli. Ma procediamo con ordine.

Gli scenari di rischio

Il Piano comunale di Protezione civile si pone, tra gli obiettivi fondamentali, quello di individuare gli scenari di rischio che permettano di prevedere le conseguenze che un determinato evento apporterà sul territorio. In questo contesto, il rischio sismico è costituito dalla possibilità che, in un’area più o meno estesa, si verifichi un terremoto che possa creare danni al sistema esistente. Il Comune di Ascoli, in tal senso, è classificato in categoria 2 (laddove i Comuni al massimo livello di rischio sono di categoria 1) ed è, quindi, incluso tra quelli ad elevato rischio sismico. Dalla Carta della pericolosità sismica risulta confermato che il territorio di Ascoli rientra tra le aree in cui l’Intensità massima delle scosse sismiche prevista non supera l’ottavo grado della scala Mercalli (6.5 Richter).

Lo stato degli edifici e le zone più a rischio

Andando ad analizzare la mappa del rischio per aree, la zona della città che risentirebbe maggiormente di un evento sismico di una certa rilevanza è sicuramente quella del centro storico. Allargando l’analisi anche al territorio circostante ed alle frazioni, la zona più sicura appare quella dove affiorano i depositi di travertino, sul Colle San Marco, mentre più a rischio risultano, soprattutto a causa di alcune tipologie di edifici più vulnerabili, risultano frazioni come Mozzano, Rosara, Castel Trosino, Piagge, Venagrande e Lisciano. Dati che, ovviamente, vanno presi non alla lettera, differenziandosi la situazione da fabbricato a fabbricato.

Quel che incide maggiormente, infatti, è proprio la tipologia del patrimonio edilizio presente ad Ascoli e dintorni. Tre sono le tipologie di edifici presenti, La tipologia A (presente solo nelle frazioni sopraelencate) che è costituita da costruzioni in pietrame non lavorato, costruzioni rurali, case in mattoni crudi o malta di argilla e case in terra. La tipologia B (che si riscontra nelle stesse frazioni e in alcune zone del centro storico) che riguarda le costruzioni in muratura comune, anche con travature in legno a vista, costruzioni in grossi blocchi di pietra squadrata e prefabbricati, edifici costruiti con pietre lavorate. Infine, la tipologia C (che riguarda gran parte del centro storico e tutti gli altri quartieri oltre a parte delle frazioni) che comprende costruzioni armate o rinforzate e strutture in legno molto ben costruite. La prima tipologia di case, ovvero quelle più a rischio, riguarda 8353 abitanti, la seconda, vulnerabile ma meno della prima, 4912 persone, mentre la terza, quella più sicura, ospita oltre 39.902 ascolani (dati aggiornati al 2013). Il Piano include anche una simulazione di un sisma di ottavo grado della scala Mercalli (danni lievi a strutture antisismiche, crolli parziali in edifici ordinari, caduta di ciminiere, monumenti e colonne, ribaltamento di mobili pesanti) secondo cui subirebbero danni l’87% delle abitazioni di tipologia A, il 50% delle case di tipologia B e il 21% di quelle di tipologia C, con ripercussioni per circa 17.000 abitanti su tutto il territorio comunale, di cui 9530 nel capoluogo.

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