Terremoto, ad Ascoli sono 70 le persone sfollate. Oltre 1000 le richieste di sopralluoghi
Sono ormai più di mille le richieste di sopralluoghi (e lievitano a vista d’occhio) ad Ascoli, per i danni del terremoto. E sono almeno 4 o 5 al giorno gli edifici sgomberati e transennati. Ma, soprattutto, sono circa 70 le persone che hanno perso un tetto anche nel capoluogo, costrette ad abbandonare le loro abitazioni inagibili e ricollocate in strutture temporanee e di emergenza. Il sisma ha colpito duro anche ad Ascoli e la gravità della situazione si scopre gradualmente, giorno dopo giorno, danno dopo danno.
La situazione, a livello di danni e lesioni, è grave. Inutile nascondersi dietro un dito.
Le mille e più richieste di sopralluoghi (tra solleciti precauzionali, rincorse ai fondi per il terremoto e vere emergenze) arrivate all’Arengo. Quello che emerge, come detto, è che la città è stata danneggiata in maniera decisamente inaspettata rispetto alle previsioni iniziali. Crescono a vista d’occhio gli edifici a rischio, soprattutto nel centro storico oltreché nelle frazioni. Sono almeno 4 o 5 al giorni gli sgomberi, le evacuazioni e le dichiarazioni di inagibilità. In diversi edifici, addirittura, si riscontrano lesioni che rischiano di provocare il cedimento di alcune pareti secondarie. Il bollettino aggiornato fa registrare ulteriori provvedimenti relativi ad edifici lesionati e non più accessibili in via Cardi, in via III Ottobre, in rua Malatesta, in via Trebbiani, in rua del Picchio, in via delle Convertite, a Castel Trosino, in rua della Volpe, a Monterocco, in via Pretoriana. Tra le altre strutture che risultano lesionate e sono sotto attento monitoraggio va inserito, ora, anche il terzo piano dell’edificio dell’Università che si trova sul lungo Castellano. Inoltre, è stata chiusa, perché ritenuta inagibile, anche la chiesa di Lisciano. Ma proprio nelle frazioni, come detto, si registrano diversi sgomberi, oltre al crollo di alcune parti di fabbricati che, per fortuna, non erano abitati.
Il dato che più degli altri evidenzia l’immagine di una città ‘ferita’ da questo terremoto, è quello relativo alle persone sfollate, costrette ad abbandonare le loro abitazioni perché dichiarate inagibili: come detto sono 70 gli ascolani che ora si trovano a vivere in soluzioni alternative e temporanee, come qualche locale messo a disposizione dalle suore, alberghi ed altri, proprio per le lesioni causate dal sisma. Soluzioni fortunatamente subito individuate dall’Arengo. Un numero che fa riflettere (soprattutto se si pensa che è riferito ad una città che non è stata l’epicentro del sisma) e che sembra destinato, purtroppo, a crescere ancora, sopralluogo dopo sopralluogo. In questo scenario, diventa quindi molto importante il ruolo del bando appena diramato dall’Arengo per la richiesta a tutti i privati che abbiano disponibilità di abitazioni o stanze (quindi anche hotel e b&b) da mettere in campo per accogliere tutte quelle persone che, ad Ascoli o negli altri centri colpiti, con corrispettivi previsti che partiranno da 25 euro e con scadenza per farsi avanti fissata per il prossimo 12 settembre.