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Sentenze e ricorsi, tassa sui parcheggi congelata


La tassa sui parcheggi finisce in freezer. Almeno per l’anno in corso, infatti, l’Arengo ha deciso di congelare l’istituzione di quella che, formalmente, era stata definita come canone concessorio non ricognitorio e che avrebbe dovuto garantire un introito annuo di almeno 800 mila euro, di cui circa 240 mila euro derivanti proprio dall’utilizzo del suolo per le strisce blu. A congelare tutta la situazione, costringendo l’Amministrazione comunale a tirare il freno, almeno per quest’anno, è stata la sentenza in Cassazione che, a livello nazionale, ha praticamente rovesciato un pronunciamento di due anni fa, del Consiglio di Stato, con il quale si dava il via libera, ai Comuni, per poter procedere con l’istituzione di questo nuovo balzello.

Un canone che proprio l’Arengo aveva modulato per andare a gravare soprattutto su quelle grandi società che, di fatto, sfruttano commercialmente il suolo e il sottosuolo comunale per motivi commerciali: dall’Enel alle compagnie telefoniche, per arrivare anche alla Saba. Escludendo, quindi, da un’ulteriore mazzata i vari operatori commerciali che già pagano la Tosap. E qualora ci fosse stata qualche incertezza sull’applicazione immediata di questa nuova tassa, anche l’Enel è arrivato a rincarare la dose con un ricorso al Tar specifico proprio contro Palazzo Arengo e la delibera di consiglio comunale con la quale si è approvato questo canone concessorio. Al ricorso, chiaramente, ora l’Amministrazione comunale ha deciso di opporsi, impugnandolo, aspettando quindi l’esito di tale procedimento di giustizia amministrativa. Fatto sta, però, che nel frattempo, proprio in attesa della sentenza dei giudici amministrativi marchigiani, l’Arengo si è trovato nella condizione di non poter più procedere con l’applicazione del balzello, rischiando di dover poi azzerare tutto e di dover, quindi, risarcire anche i danni alle varie società chiamate a pagare.

La decisione di opporsi al ricorso dell’Enel, in ogni caso, è nata proprio dalla volontà di ribadire la legittimità del provvedimento adottato dal consiglio comunale sulla base di altre sentenze precedenti, anche facendo forza sul fatto che così come le attività commerciali sono chiamate a pagare la Tosap, a maggior ragione i grandi colossi che utilizzano il suolo pubblico a fini commerciali dovrebbero corrispondere una somma al Comune. Nel frattempo, attraverso apposite variazioni di bilancio, l’Arengo ha provveduto a tamponare quel “buco” da circa 800 mila euro che si sarebbe venuto a creare con l’annullamento di questa tassa per l’anno in corso. Il tutto con soddisfazione anche per la Saba che, stando alle prime stime dell’Arengo, si sarebbe ritrovata a dover pagare la prevista somma di circa 240 mila euro all’anno.

A questo punto, tutto è in stand by, in attesa che si esprima il Tar e che, magari arrivino altre eventuali sentenze in materia che consentano il ripristino del balzello dal 2017, con relativo inserimento in bilancio.

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