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Terremoto ed edifici lesionati ad Ascoli, richieste di sopralluogo entro il 15 ottobre


Sono tanti - circa 100 - i palazzi ascolani lesionati e dichiarati inagibili. E sono tanti anche i proprietari che ora attendono di capire se potranno contare su eventuali aiuti economici per risanarli. E’ questo lo scenario che vivono quelle persone che si sono ritrovate con l’abitazione dichiarata inagibile e che attendono di capire se potranno essere, in qualche modo, supportate con un contributo economico per i danni subiti. Per ora, l’unico punto fermo, già definito dal Dipartimento di protezione civile è che le richieste di sopralluoghi per gli immobili risultati lesionati dopo il sisma potranno essere inoltrate entro e non oltre il prossimo 15 ottobre. Meno di un paio di settimane, dunque, per consentire a chi volesse ottenere una verifica dello stato del proprio appartamento o edificio da parte della Protezione civile. Quel che è certo è che, già ora i tempi per il completamento di tutte le verifiche, stando alle oltre duemila domande pervenute solo ad Ascoli, sembrano piuttosto lunghi. E per capire meglio se anche chi ha subìto danni nel capoluogo piceno (ovviamente con una dichiarazione di inagibilità) possa ambire ad ottenere un aiuto, occorrerà attendere un programmato decreto governativo previsto entro ottobre, ma viene dato per scontato che per i danni puntuali agli edifici derivanti dal terremoto si possa prendere in considerazione l’intero territorio regionale.

Stando alla situazione dei controlli e delle verifiche sugli edifici lesionati dal terremoto ad Ascoli, sono ancora moltissimi, almeno 1500, i sopralluoghi da effettuare, nonostante il gran lavoro dei tecnici comunali. Con le squadre della Protezione civile che, pur lavorando incessantemente, stanno cercando di smaltire le richieste, ma i tempi di attesa, per i vari edifici sono inevitabilmente lunghi a fronte del numero di immobili da visionare. Come detto, solo nel capoluogo risultano circa 2000 richieste in elenco con circa 300 verifiche effettuate. E con il dato rilevante di un centinaio di immobili finora dichiarati inagibili (almeno temporaneamente) ed evacuati o considerati a rischio per la pubblica incolumità. Ovvero, più o meno un terzo dei palazzi finora visionati. E per chi ha visto la propria abitazione dichiarata inagibile, con la necessità di trovare una soluzione abitativa alternativa nell’immediato, si apre lo spiraglio di poter attingere agli eventuali contributi pubblici per risanare le lesioni subite. Ma, come detto, su questo aspetto è ancora tutto da definire.

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