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Il geologo Cittadini: "Il terremoto si sconfigge costruendo in base al terreno"


“Studiando il terreno dove si costruisce, il terremoto si può sconfiggere. Questo perché si può costruire o adeguare un fabbricato in base alla tipologia del suolo, riducendo o abbattendi gli effetti delle scosse. Ma occorre prevenire e agire quando c’è il riposo sismico e non aspettare che la terra tremi”.

Il geologo ascolano Ugo Cittadini, chiamato anche dalla Protezione civile nazionale per alcuni sopralluoghi ad Amatrice, nel cuore della zona rossa dell’ultimo terremoto, ritiene fondamentale sfruttare al massimo la conoscenza delle varie zone del territorio per procedere con gli adeguamenti o miglioramenti sismici. Per stare tutti più tranquilli.

E sugli oltre 100 edifici dichiarati inagibili e le 3000 richieste di sopralluoghi ad Ascoli, a diversi chilometri di distanza dall’epicentro, Cittadini sostiene: “Bisognerebbe conoscere, caso per caso, dove ci sono lesioni realmente importanti e dove, invece, si tratta di danni su muri secondari e, quindi, capire anche i motivi della dichiarata inagibilità. Un sisma, di fatto, non corre mai alla stessa distanza e con la stessa forza. E così gli effetti possono essere diversi anche in base alle zone colpite. Ad esempio, ad Acquasanta e Ascoli ci sono stati danni, ma non ci sono stati crolli e situazioni gravi. Questo dipende dalle modalità di edificazione di un palazzo, ma anche da fattori geologici, ovvero dalla tipologia del terreno dove si è costruito”.

“In ogni zona – prosegue il geologo - si dovrebbe costruire in base alle caratteristiche del terreno. Perché ci sono lesioni evidenti, su strutture portanti, dovute alle modalità di costruzione e ai materiali utilizzati, ma ci sono anche lesioni indotte. Ovvero lesioni orizzontali, provocate da un abbassamento del terreno a seguito delle scosse. E questo abbassamento può aver causato, ad esempio, anche l’allargamento di vecchie lesioni, magari relative a precedenti terremoti. Ed ovviamente è possibile, in tali casi, ottenere la dichiarazione di inagibilità di un immobile. Quando, invece, si chiede l’inagibilità semplicemente per lesioni su muri secondari, allora questo è il caso in cui qualcuno prova a fare il furbo”.

I fabbricati più a rischio, nel territorio ascolano, in rapporto ad eventi sismici?

“Sicuramente – spiega Cittadini - i palazzi più vecchi che non hanno mai ricevuto interventi di manutenzione. In questo caso, ci possono anche essere cedimenti causati proprio dall’aver sopportato per tanti anni gli effetti di diversi terremoti. Se poi si registrano danni importanti in un edificio di soli 15 anni, c’è qualcosa che non va…”.

L’obiettivo, secondo il geologo ascolano, è utilizzare la microzonazione, ovvero la schedatura di tutte le zone della città per tipologia, di cui Ascoli si è dotata, anche se al primo livello, per programmare, con la consulenza di un geologo, si può cpire come si deve costruire in quella zona o come sia necessario intervenire per mettere quegli edifici in sicurezza”.

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